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Un armagnac stellare


Ci sono esperienze che restano interdette ai comuni mortali e sono di tale spessore che anche il più incallito appassionato di armagnac non può sperare di vivere.

Bere armagnac in una navicella spaziale (credo proprietà dell’E.S.A.) che circumnaviga la terra, mi pare l’esempio più rappresentativo.

La premessa doverosa per comprendere l’eccezionalità dell’avvenimento mi impone di segnalare che si trattava dell’armagnac del Signor Maurice Coureau (Domaine du Pouy a Condom) e che questo non più giovanissimo signore ha avuto una lunga carriera nell’aeronautica da caccia francese.

Aggiungo che ogni anno si ritrovano a Condom gli appassionati di questi particolari velivoli e che Maurice Coureau è noto e stimato in questo ambiente anche come produttore di armagnac.

Da questo punto in poi la narrazione diventa più lacunosa, poiché non è chiaro se sia stato il suo genio promozionale o l’iniziativa di uno dei suoi tanti amici a pensare di portare in orbita una bottiglia e di gustarla a quell’altezza.

Esperienza toccata in sorte all’astronauta francese Jean Chrétien.

Pare che nessuno abbia ancora installato un etilometro nelle navicelle spaziali. Beati loro.

In ogni caso in Guascogna c'è sempre qualcuno che proietta nello spazio il proprio armagnac.

Il 24 dicembre 2017 Maurice Coureau ha preso il volo, l'ultimo.

Allego questa bella immagine tratta dal sito "armagnac.news.com".

Un armagnac stellare
Un armagnac stellare