L'armagnac del fabbro

Se non fossi stato correttamente indirizzato dal Signor Martial Darraba, inatteso e genuino profilo etrusco in Guascogna, probabilmente non avrei mai avuto il coraggio di suonare il campanello.

Il cortile di casa nel centro di Hontanx era pieno di oggetti che parevano il frutto di un collezionismo artigianale, tutti rigorosamente in ferro; tracce di armagnac, nessuna.

Eppure l’indicazione era precisa, il Signor Jean Arrat aveva ripreso a produrre armagnac.

Comunque sono accolto in casa, mi presento, chiarisco il motivo della mia visita e non vedendo segni di armagnac, continuo a temere di aver preso una cantonata; dovrò ricredermi ben presto.

Il Signor Arrat dichiara di aver sempre pensato di riprendere la produzione che il padre aveva iniziato verso il 1960; ora che si è ritirato dal lavoro ha deciso tornare alla passione di famiglia.

Che sia una scelta consapevole e non un riempitivo delle giornate da pensionato ne sono certo; basta ascoltare i suoi progetti e coglierne l’entusiasmo.

D’altro canto produrre armagnac è tutto fuorché un passatempo e il suo lavoro di fabbro (avrei dovuto sospettarlo anche dalla stretta di mano) non gli consentiva certo quello che un politico italiano definirebbe “semplicemente un doppio incarico”.

Dopo aver rifiutato una degustazione per i soliti problemi di guida, mi congedo chiedendogli la cortesia di farmi omaggio di un esemplare d’etichetta.

E finalmente si svela l’arcano: Domaine de Haou.

Gratificato nella mia somma vanità, mi compiaccio di averlo già catalogato (attribuendolo semplicemente al gruppo Auxil che ne aveva curata in precedenza la distribuzione), ma non mi erano noti tutti i dati che mi stanno a cuore per completare degnamente la ricerca.

Scopro così che in occitano della Guascogna haou sta per forgeron, quindi significa fabbro.

Uscendo dal cortile mi accorgo della presenza di un pannello che segnala la vendita di armagnac; sono all’inizio della mattinata, ho riposato benissimo e non ho ancora bevuto.

Se non voglio fare qualche figuraccia, devo darmi una calmata.