Il Signor Jean-Jacques Lartigolle
“Mio padre sarebbe stato felice di conoscerla”.
Sono frasi che mi riempiono di orgoglio, specie se vengono dal giovane rampollo di una delle famiglie più rappresentative del mondo dell’armagnac.
Il messaggio che mi arriva è che sto facendo un lavoro di ricerca accettabile.
In realtà avevo conosciuto il padre molti anni prima, quando giravo per la Guascogna in veste di collezionista e una delle bottiglie è tuttora conservata con gelosia nella mia cantina.
Ho parlato col Signor Jean-Jacques a lungo, svariando dalla cronaca famigliare, assai corposa, fino ai Templari.
La sua predilezione per la storia, che manifesta con pudore forse eccessivo, ci ha portati inevitabilmente verso un percorso carico di richiami e di scambi molteplici di conoscenze condivise.
Ancora prima di analizzare la mia bibliografia mi sottopone la cospicua dotazione di libri sulla Guascogna e sull’armagnac, segno tangibile di quell’approccio che da sempre prediligo: passione e documenti.
Il tono di voce è quello dell’archivista ma lo sguardo benevolmente indagatore fa trasparire il desiderio di comunicare seguendo una falsariga di umanissima intensità.
Con queste premesse è stato facile trovarsi sulla stessa lunghezza d’onda e per me gradevolissimo vederlo metter mano a libri centenari che generosamente non ha esitato a porgere.
Grazie a questo giovane ho trovato conferme fino a quel momento insperate e risposte ai dubbi che mi pongo continuamente per un lavoro tanto esteso e arduo da verificare.
Al momento di far cenno ai testi che ho adottato per la mia ricerca, nota che faccio spesso riferimento a M.me Chantal Armagnac e scopro che sono parenti.
La passione per la propria terra e il legittimo orgoglio di appartenerle devono essere un’adorabile malattia di famiglia.
Ho avuto anche il piacere di conoscere la madre che ha collaborato a dipanare alcune perplessità grazie alla grande conoscenza dei produttori del circondario.
Desidero ringraziare anche lei per la collaborazione e per le manifestazioni di stima ricevute.
P.S.
Questa signora ha pure avuto la sorte felice di crescere tre figli maschi ed è una realtà non così frequente in Guascogna.
Ha posto un’ipoteca amorevole sul destino famigliare e, per la gioia degli appassionati di armagnac, sul futuro della loro produzione.