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La Cistude d'Europe


Avevo avuto modo di conoscere il loro armagnac in un ristorante di Cazaubon e, per quegli strani percorsi che fa il cervello (o almeno il mio!), mi aveva colpito lo stemma che riportava una piccola testuggine.

Avevo molto apprezzato il distillato nella formulazione Medium (5 anni d’invecchiamento) e pure l’originalità della presentazione, ma mi ero convinto che l’animaletto raffigurato, tradizionalmente sinonimo di longevità, alludesse a un’età del distillato ben più lunga.

Quindi la cosa non mi convinceva e mi era rimasta la sensazione d’incoerenza; come sempre, quando non si conosce la realtà, si prendono degli abbagli.

Arrivo al Domaine, peraltro molto bello, ma non trovo il proprietario; in compenso un collaboratore mi fornisce gentilmente le informazioni utili alla ricerca, mi fa visitare la cantina e mi parla della conduzione della vigna secondo i canoni della tradizione e nel rispetto del terreno. Ad esempio si mantiene l’erba su un filare ogni due e si utilizza solo concime organico e si pratica la vendemmia notturna per rispettare le uve.

Manifesto la condivisione per questi comportamenti virtuosi e cerco di soddisfare la mia curiosità per la piccola tartaruga prendendola, come si suol dire, alla larga.

“Come mai su tutte le formulazioni, anche le più giovani, avete messo questo stemma?”.

Il mio interlocutore resta lievemente interdetto, non si aspettava una simile domanda e con cortesia, ma anche con la fermezza che sovente nasce dal ricevere una richiesta inopportuna, mi spiega che l’immagine non intende assolutamente avere attinenza all’armagnac, ma a una scelta ben più apprezzabile.

In prossimità dei confini del Domaine esiste uno stagno, l’étang d’Uby, che ha assegnato il nome alla proprietà e allo stesso distillato; nelle sue rive vivono alcuni degli ultimi esemplari di Cistude d'Europe, piccola testuggine a rischio di estinzione.

Con amore per la natura e per conservare un piccolo patrimonio di biodiversità il terreno attorno al lago è riservato alla sopravvivenza di quest’animaletto; quindi è mantenuto allo stato selvaggio, senza lavori di campagna e ovviamente scevro da qualsiasi concimazione.

Se fosse necessaria una conferma che possono coesistere attività umane e conservazione del territorio, la scelta del Domaine d’Uby è certo una rappresentazione corretta.

La Cistude d'Europe
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