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I Signori Mucci


Ovvero come rovinare una bottiglia da collezione.

Il lettore si sarà reso conto del particolare stato d’animo che mi pervade quando soggiorno in Guascogna; sono un po’ lontano dalla mia normalità e fra gli effetti perversi che mi colgono c’è la perdita dell’appetito a mezzogiorno.

Quindi arrivare a casa della famiglia Mucci alle dodici non mi sembrava così strano; peccato che questi signori fossero sul punto di mettersi a tavola.

Non fingo imbarazzo, lo provo realmente, ma la gentilezza di queste persone è veramente grande e si dedicano a me per soddisfare la smodata richiesta di una bottiglia di armagnac.

Il problema è l’imbottigliamento, perché in quel momento non ne hanno a disposizione una pronta.

Il signor Frank Mucci non si scompone per così poco, sospende il pranzo (di tutta la famiglia) e la prepara con tanto di ceralacca sul tappo.

Non solo, m’invitano a pranzare con loro e in quel momento sento tutto il peso della mia inopportunità.

Rifiuto ringraziando di cuore e mi congedo.

Continuo il mio giro nel pomeriggio torrido di agosto e in alcuni momenti ho la sensazione di percepire dentro l’auto un vago sentore di armagnac; mi convinco di aver forse esagerato nelle degustazioni (era il 2001, bei tempi quando l’etilometro era sconosciuto) e per rinfrescare l’auto, oltre che le idee, viaggio serenamente con il finestrino tutto aperto.

All’apparenza tutto procede liscio fino all’albergo dove pernotto; il parcheggio è incustodito ed io non temo tanto il furto dell’auto, quanto quello dell’armagnac.

Apro il bagagliaio e scopro così che, complice il caldo, gli scossoni dell’auto e la frettolosa inscatolatura, la ceralacca non si era solidificata ed era andato perso un buon bicchiere di armagnac.

Addio al Domaine du Tuc per la collezione; per giusta punizione ho dovuto berlo e nel gustarlo ho realizzato quanto la famiglia Mucci fosse estremamente gentile e contemporaneamente affidabile nella produzione di armagnac.

Ripasserò da loro in un’altra occasione.

Magari in un’ora diversa.

 

P.S.

Come si vede dalla data in etichetta, sono tornato da loro e questa NON LA BEVO.

I Signori Mucci
I Signori Mucci