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Figli di un dio minore


Baco 22 A, Colombard, Folle blanche e Ugni blanc fanno la parte del leone nel panorama dei vini da distillazione in Guascogna, ma non possiamo trascurare i sei figli, a lungo negletti, che completano il quadro generale e che godono dell’autorizzazione ministeriale: Clairette de Gascogne, Jurançon blanc, Mauzac blanc e rosé, Meslier Saint-François e Plant de Graisse.

Dedico un minimo approfondimento ai primi cinque; per il Plant de Graisse si troverà un articolo a parte.

Clairette de Gascogne

Ho trovato solo quattro produttori (Domaine Roche, Domaine de La Boubée, Domain du Sarclé e Domaine de Bernadotte) che lo utilizzavano o che lo utilizzano ancora.

Peraltro devo ammettere che la mia esperienza non riguarda tutti i produttori e che molti di questi hanno cessato l’attività, quindi è difficile fare una verifica, ma se il B.N.I.A. lo inserisce fra i vitigni che si possono utilizzare, è ragionevole ipotizzare che ciò possa avvenire in modo più diffuso.

Jurançon

Per lo Jurançon si può parlare di un vitigno rustico e mediamente sensibile agli attacchi delle crittogame; Cousteaux e Casamayor nel 1985 lo definivano in via di estinzione e sostanzialmente d’interesse puramente storico.

Posso purtroppo confermarlo; solo quattro produttori (Roche, Vabre, Domaine de Broustet e Domaine de Couloumé) me ne hanno fatto cenno, chiarendo che si trattava di quantità residuali e passibili di sostituzione.

Mauzac

Il Mauzac è un vecchio vitigno del sud-ovest, resistente all’oidio ma sensibile alla peronospora (Plasmopara Viticola) e alla marcescenza; produce vini profumati e di tasso alcolico fra i 9 e gli 11 gradi, di scarsa acidità.

Con queste caratteristiche parrebbe un vino poco adatto alla distillazione; in effetti il suo utilizzo è divenuto assolutamente marginale.

Nell’arco della mia ricerca segnalano il suo impiego solo il Domaine de La Coste (purtroppo ha cessato l’attività e non mi è consentita la verifica) e il Domaine Les Bidets; ho trovato notizia di un solo produttore che segnali l’utilizzo della tipologia “rosé” (Domaine de La Boubée), ma attendo la conferma.

Conoscendo la passione della famiglia Ladevèze per i vecchi vitigni, non mi pare così strano.

Fu introdotto in seguito al Black-Rot (Guignardia Bidwellii), fungo che provoca il marciume nero e che, veicolato da portainnesti americani resistenti alla fillossera, fece strage di Folle Blanche.

Mesliers Saint-François

Il Mesliers Saint-François si presta a forti rese quantitative, ma è a rischio per l’oidio, per il Black-Rot e per le gelate primaverili (stante la precoce germogliatura).

Quanto fossero preoccupanti gli effetti del Black-Rot lo testimonia anche una singolare etichetta d’inizio 1900 nella quale si certifica la ricerca ufficiale di rimedi contro il flagello.

Solo un produttore lo segnalava (Domaine du Sarclé), tuttavia ignoro se ancora lo utilizzi.

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