L'Armagnac Noir
La presenza diffusa di grandi querce ha connotato una parte della Guascogna con la dizione di “Armagnac Noir” per l’aspetto ombroso che la caratterizza.
Il paesaggio, rimasto immutato per secoli, ha subito trasformazioni consistenti per l’utilizzo del legname adatto alle costruzioni navali e per il disboscamento legato all’attività agricola, ma non è cambiato al punto da esserne stravolto.
Se si considera il paesino di Estang come centro di questa zona ipoteticamente circolare, l’Armagnac Noir è compreso in un raggio di circa venti chilometri.
Ai suoi confini troviamo Nogaro e Manciet (sud), Eauze e Gabarret (est), Labastide-d’Arm. e Saint-Justin-d’Arm. (nord), Villeneuve-de-Marsan e Le Houga (ovest).
In pratica quasi tutti i comuni delle Landes e buona parte di quelli del Gers compresi nel disciplinare del bas-armagnac.
Suggerisco, se il lettore non appartiene alla categoria dei tarantolati per l’armagnac (l’auto è comunque indispensabile) e se ha una settimana di tempo da dedicare, di fare conoscenza dei luoghi con escursioni alla portata di qualsiasi buon camminatore.
I boschi si alternano alle radure incolte ma verdissime, ai prati, ai vigneti e non mancano piccoli fiumi ( il Midour e la Douze), un’infinità di ruscelli e stagni e altrettante fontane.
Non sarete mai soli, buona parte di queste passeggiate coincidono con il percorso scelto dai pellegrini che si recano a San Giacomo di Compostela.
Concludo citando l’ultima riga della poesia vergata da Paul Tallez di Estang a fine 1800, che mi permetto di tradurre.
“ e questo paese così nero nuota nella luce”.