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Mani di fata


Avete presente un “omone”?

Il Signor Roche è qualcosa in più nelle dimensioni.

Non disgiunte dal sorriso bonario e rassicurante che molto spesso si trova nelle persone così fuori misura.

Al suo cospetto il mio metro e sessantaquattro diventa imbarazzante, ma lui si comporta in modo di non far pesare il divario e gentilmente m’invita a entrare e a sedermi; ottima soluzione per non rischiare il torcicollo.

Se la persona ispira naturale simpatia, il suo ufficio è quanto di più adorabilmente caotico si possa immaginare; si dichiara appartenente alla categoria dei disordinati organizzati e come tutti i suoi simili non accetta intrusioni nel suo regno.

La frase autoassolutoria è quella tipica:

“Se nessuno tocca, riesco a trovare tutto”

Per quelle strane sintonie che si stabiliscono fin dall’inizio di un incontro, abbiamo chiacchierato a lungo e non solo di armagnac, anche se questo è l’oggetto della sua passione.

Ѐ facile immaginarlo nella penombra della cantina mentre maneggia con disinvoltura damigiane da una brenta.

Più arduo il suo rapporto con la moderna tecnologia.

Per completare le notizie attinenti al suo Domaine gli chiedo se possiede un sito internet.

Il Signor Roche è così consapevole e sereno della sua realtà, che non si irrita per la domanda scaturita dalla presenza di un computer, ma palesemente inopportuna.

Basta un sorriso, una lieve alzata di spalle e un tocco di sana autoironia per darmi la risposta.

Possiede comunque un indirizzo email.

“Un attimo e glielo dico!”.

Con un braccio che pare quello di una benna sgombra il campo davanti al computer e lo legge su una striscetta incollata sul monitor; lo segnalerò nella mia ricerca lasciando al lettore poche speranze di risposta.

Chi lo vuole conoscere, lo vada a cercare di persona, ne vale la pena e dategli pure la mano con fiducia, è tanto educato che non ve la stritola.

Mani di fata
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