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Morte dell'eroe e origine del mito


Ci vuole coraggio o forse solo incoscienza a ironizzare sul mito, la tentazione è purtroppo irresistibile: anche i miti hanno una moglie alla quale sottostare e non si tratta né di Giunone né di Santippe.

Per sorridere senza sensi di colpa però bisogna iniziare da fatti storici incontrovertibili.

Il primo riguarda il nome: Charles De Batz, cadetto di una famiglia di piccola nobiltà terriera; adotterà il cognome dello zio, d’Artagnan, per accrescere il lustro nobiliare.

Il nostro personaggio, partito diciottenne dalla Guascogna, nel 1645 si arruola nelle guardie del re, compagnia dei Moschettieri, al servizio del Cardinale Mazarino.

Si distingue in diversi fatti di guerra e nel 1655 diventa capitano delle guardie.

Nel 1660 Luigi XIV lo incarica di provvedere alla custodia del ministro Fouquet, caduto in disgrazia; d’Artagnan assolve il compito così bene da ricevere il plauso del Re Sole e del suo stesso prigioniero.

Poco dopo è nominato luogotenente dei Moschettieri, carica che lo pone alle dirette dipendenze del principe e che lo terrà a lungo lontano dal luogo natio.

Ritornerà in Guascogna al seguito di Luigi XIV quando il re raggiunge la promessa sposa, Maria Teresa di Spagna, a Saint-Jean-de-Luz; la sua presenza è accertata a Nogaro il 19 novembre 1660.

Nel 1662 è comandante vicario del governatore a Lille; il re lo definisce “uomo di valore, coraggioso ed esperto sia nei fatti di guerra sia nel buon governo”.

Muore il 25 giugno 1674, colpito da un colpo di moschetto, mentre assedia la fortezza di Maëstricht.

Chi poteva criticare cotanto uomo?

Risposta forse scontata: la moglie.

Non per tradimenti coniugali o per trascuratezza affettiva nei verso la famiglia, semplicemente per soldi.

Era accusato di scialacquare il patrimonio di famiglia con l’acquisto di ornamenti aurei per la gloria della Compagnia dei Moschettieri reali.

Madame Charlotte-Anne di Chanlecy e dama di Santa Croce, coerentemente col titolo finirà i suoi giorni nel convento di Santa Croce a Chalon-sur-Saône.

Luigi XIV molto diplomaticamente stimò incompatibile la carica di capitano delle guardie con la condizione matrimoniale e caldeggiò, ovviamente ottenendola, la separazione.

Quanto ai restanti moschettieri registro la presenza anche dell’armagnac Aramis, Athos e Porthos.

Rendo omaggio alla parte letteraria segnalando la perfida ma elegantissima Milady dei Signori Gallières di Réans.

Breve inciso.

Nel 2014 ho fatto visita al Signor Jerome Guichanné del Domaine de Mastric a Le Houga.

Naturalmente gli ho chiesto se aveva notizie sull’origine del nome della sua proprietà ed è emerso che l’antico proprietario aveva voluto ricordare il luogo della morte di d’Artagnan, di cui era stato compagno d’armi.

P.S.

Aramis e Aramitz sono la stessa persona, ma un produttore ha voluto mantenere quella che era la scrittura corrente del tempo.

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