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I mulini


I mulini erano assai diffusi in tutta la Guascogna e possiamo ormai parlare di archeologia.

Per quanto riguarda la parte idraulica, se è pur vero che vi sono innumerevoli corsi d’acqua, è altrettanto verificabile che si tratta di solito di piccoli fiumi dalla portata ridotta e assai discontinua, quasi senza flusso di corrente percettibile e quindi poco adatti ad alimentare in continuità queste strutture.

In molti casi l’apporto idrico era limitato a quello di un fosso.

Si faceva scorta di acqua piovana con gli stagni e necessariamente l’utilizzo non poteva essere, salvo alcune eccezioni, garantito tutto l’anno.

Molto più presenti i mulini a vento, ma anche di questi non resta che qualche esemplare sopravvissuto per affezione e a scopo turistico; in compenso i ruderi di queste strutture sono diffusissimi.

Sono posti sulle cime collinari per catturare il poco vento che soffia normalmente in Guascogna e, anche in questo caso, si tratta di manufatti molto essenziali.

Posso testimoniare che pur essendomi intrattenuto a colloquio con molti anziani, non ho mai trovato una persona che ricordasse di averli visti in attività; considerando che frequento queste terre da più di quaranta anni, penso che il loro abbandono risalga non tanto all’arrivo dell’energia elettrica, quanto a quello del motore a scoppio.

Jacques Duburg asserisce che a Moussaron, non lontano da Condom, ne esiste un esemplare restaurato e funzionante. Ammetto di non averlo mai visto.

Per un’escursione segnalo il mulino dello stagno della Gaube; nei suoi pressi si trovano alcuni dei più accreditati produttori di armagnac delle Landes.

Ringrazio vivamente la signora Vincente Carrere di Eauze per la foto del mulino presente al Domaine du Péto dei signori Sampietro e Dépis a Larroque-sur-l'Osse.

Allego alcune mie immagini per farvi percepire, almeno in parte, la bellezza della trasformazione ma bisogna prenotare con largo anticipo.

I mulini
I mulini