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Fortuna e menzogne


Ovvero la casualità fortunata.

Avevo cercato di incontrare questo signore nel viaggio del 2009 senza successo e la curiosità di conoscerlo era ancora cresciuta; pur non essendo tendenzialmente ostinato, faticavo ad accettare l’idea del fallimento.

Possibile che, dopo anni di ricerche nella campagna guascona, fosse tanto arduo trovare il Domaine de Saint-Aubin?

Mi dirigo quindi verso Le Houga e, memore delle difficoltà precedenti, mi fermo alle porte del paese per chiedere informazione; tutto deserto, anche il distributore è chiuso, poi finalmente esce un signore da un ufficio e mi rivolgo a lui.

“Buongiorno, cerco il signor Saint-Jean del Domaine de Saint-Aubin, mi può aiutare?”.

Colgo nello sguardo del mio interlocutore un cenno di perplessità mista a stupore; controlla la targa della mia auto e mi rivolge una domanda che pare dettata da diffidenza o provocazione: ”Perché ci deve andare?”.

“Santo cielo, secondo lei perché si cerca un produttore di armagnac”, mi verrebbe da rispondere.

Per fortuna mi trattengo e chiarisco il motivo della mia visita:

“Sto scrivendo un libro sull’armagnac”.

Uguale risultato, anzi, forse peggio; ricontrolla la targa dell’auto e resta fermo sulla difensiva.

“Chi la manda a cercare il proprietario?”.

Rispondo di getto, accampando una salvifica menzogna:

“ Il Signor Darroze”.

Potenza del mito; il signore sorride e si presenta.

“Sono il Signor Saint-Jean, il proprietario del Domaine. Le domando scusa, ma sentirmi chiedere da uno sconosciuto se conoscevo me stesso, mi ha messo in allarme; comunque sappia che il Domaine ha cessato la produzione di armagnac”.

Poi, con immensa gentilezza, mi fornisce tutti i chiarimenti.

 

P.S.

La salvifica menzogna era ben motivata.

Avevo letto nella guida di Charles Neal che Francis Darroze aveva ritirato, al momento della chiusura del Domaine, circa 300 pièces di armagnac prodotto negli anni compresi fra il 1958 e il 1982.

Fortuna e menzogne
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