Marzio va alla guerra
Non è mai stato il mio forte leggere fra le righe; soprattutto quando non ho seri motivi per essere prevenuto.
Avevo passato un’ora deliziosa a colloquio con una famiglia di produttori e nel salutarli ho chiesto loro se in paese era presente qualche altro piccolo proprietario da conoscere.
La risposta arriva dopo uno scambio di sguardi fra le generazioni presenti (madre e figlio) e la cosa avrebbe dovuto almeno insospettirmi.
“Provi a passare dal Signor …, può darsi che la riceva”
“Devo avvisare del mio arrivo con una telefonata?”
“Non è il caso, intanto non risponde quasi mai!”
La premessa non induce all’ottimismo, ma riconosco che anch’io, quando mi dedico alle mie ricerche sull’armagnac, ignoro gli squilli del telefono fisso sapendo che se esiste una vera necessità o urgenza sono sempre reperibile al cellulare.
M’indicano la casa da raggiungere, poco lontano dalla loro; potrei andarci a piedi, ma ho con me tutta la documentazione della ricerca e intendo utilizzarla per apportare direttamente le aggiunte o le correzioni necessarie; mi sposto quindi con l’auto. Parcheggio nel cortile e mi accoglie una gentile signora alla quale chiarisco il motivo della visita e la risposta che ottengo non è inconsueta:
“Per queste informazioni deve parlare col proprietario”.
Benissimo, penso, non ci saranno possibili errori.
Intanto la signora chiama ad alta voce e per nome il Signor …, che si presenta alla porta e mi squadra come si può guardare un promotore finanziario che ti propone investimenti mirabolanti il giorno seguente a quello in cui la banca ti ha segnalato che hai perso un terzo del capitale allocato secondo il loro preziosissimo suggerimento.
Ma, da irredimibile ottimista, mi presento e parlo della mia ricerca.
“Io, quelli come voi li conosco; girate il mondo per fregare la gente!”
Oltre che ottimista sono anche tonto, immagino che il mio interlocutore abbia frainteso le mie intenzioni, complice un francese non certo perfetto; così ribadisco il mio unico intento, diventando tragicamente recidivo.
Vedo comparire tracce di paonazzo sul volto del mio interlocutore e commetto l’ennesimo errore; cerco di mostragli il tomo gigantesco della mia ricerca per testimoniare che non si tratta di un bieco escamotage messo in opera per turlupinarlo.
D’altra parte, rifletto, come mai potrei farlo?
“Queste carte sono proprio la prova che lei, per motivi che non ho ben capito, tenta di fregarmi!”
Sono uscito dai gangheri e sceso sul terreno a lui più congeniale, quello del litigio, finendo per mandarci reciprocamente a quel paese.
In ogni caso il Signor … è citato nella mia ricerca, con la speranza di essere stato abbastanza preciso per ciò che riguarda la sua produzione; non solo, segnalo anche il numero di telefono, non escludo che ad altri possa rispondere.
Gli invierò anche una copia del libro e sono certo che si riconoscerà ed io continuerò a girare per la Guascogna alla ricerca di produttori di armagnac, non mi spavento certo all’idea di guerreggiare con un altro come lui.
D’altra parte mi è successo una volta in quaranta anni e infine saprò proteggermi.