Armagnac in festa a Labastide-d'Armagnac.
La festa di paese e il paese in festa per la fine della vendemmia dell’uva utilizzata anche per la produzione dell’Armagnac; per tradizione avviene l’ultimo weekend del mese di ottobre, anche se ormai da alcuni anni il cambiamento climatico anticipa la vendemmia di qualche settimana.
Migliaia di persone vengono da ogni parte della Francia, molti in camper (la ricettività alberghiera non è infinita) per visitare gli stand dei 21 produttori di Armagnac presenti e degli espositori che giungono anche dalle zone limitrofe con le loro specialità gastronomiche.
Gustare il foie gras, il confit de canard, i formaggi locali e dei Pirenei, le marmellate, le croustades, il vino, il miele, l’aglio rosa di Lautrec e le ostriche di Cancale sono solo alcuni degli esempi dell’offerta espositiva.
Segnalo anche la presenza tutta italica dello stand di Cittaslow di Abbiategrasso; hanno avuto un successo incredibile e sono stati presi d’assalto all’ora di pranzo per il riso al gorgonzola.
Posso testimoniare senza tema di smentita che l’Armagnac era rappresentato da nomi illustri e da piccoli ma validissimi produttori; d’altra parte questa zona delle Landes è universalmente riconosciuta come la patria di un Armagnac d’eccellenza.
Non posso esprimere un parere sul risotto poiché non mangio formaggi di alcun tipo ma riporto le dosi utilizzate per un chilo di riso: mezzo chilo di gorgonzola, un etto di burro e tre etti di parmigiano per mantecare il tutto. Il successo era prevedibile.
Quindi troverete una festa di paese a tutti gli effetti; insisto su questa definizione perché tutti gli abitanti partecipano e collaborano attivamente ma non bisogna farsi trarre in inganno.
Nell’arco delle due giornate sono state prese in considerazione le tematiche dell’Armagnac con un ciclo di quattro conferenze tenute da relatori di primo piano (Jean Broustet, Marc Darroze, Charles Garreau e Jacques Lapart) e dai ragazzi delle scuole del circondario sull’origine e la cultura della vigna. Decisione splendida; chissà quanti fra loro diverranno produttori di Armagnac?
Ai piccoli è stata riservata una particolare attenzione, al punto che la partenza dei cavalieri con la fiaccola serve all’accensione degli alambicchi (La Flamme de l’Armagnac) è stata affidata a loro.
I cavalli naturalmente erano pony.
Poi giochi tradizionali (le quilles), gli artigiani all’opera (bottai, falegnami, fabbri e distillatori) e una Course Landaise in versione ridotta.
Il sabato pomeriggio è avvenuta la cerimonia di intronizzazione nella Confrérie dell’Escoubade.
Si tratta di una confraternita di appassionati di Armagnac che trae il nome dalla pratica di pulire le vigne con una ramazza (l’escoubillon) alla fine della vendemmia.
Quest’anno ho avuto l’onore, con altri quattro candidati, di entrare a farne parte grazie al libro che ho pubblicato e che ha avuto, nonostante sia scritto in italiano, un generale apprezzamento e successo di vendite.
Alla sera del sabato grande cena di gala nel salone delle feste e domenica sera, degna conclusione della festa, sono stato ospite dei coniugi De Bouglon al Château de Prada.
Dedico anche un’immagine all’attivissimo signor Alain Gaube, sindaco di Labastide-d’Armagnac, colto nel momento di una performance musicale.
Ringrazio ancora i coniugi Bonacci, fortunati abitanti di una vecchia casa posta nella piazzetta del paese; mi hanno ospitato con infinita gentilezza per tutta la durata della festa.
Infine l’ironica immagine della locandina della festa realizzata dall’artista inglese Perry Taylor.
“Fare un canard” é una tradizione locale; in un cucchiaino da caffè si pone dello zucchero ed una goccia di Armagnac e si inizia così la giornata.
In Guascogna sostengono che metta al riparo dalle malattie da raffreddamento e allunghi la vita. Forse non si sbagliano, vista la longevità degli abitanti, la più alta della Francia.