Mazzi di fiori
Esistono diversi prodotti che traggono origine dall’armagnac e sono frutto di vari tentativi fatti nell’arco di molti anni per utilizzare il distillato in forme non convenzionali.
Inizio col Floc de Gascogne.
La consuetudine di mescolare alcool e mosto d’uva è diffusa in Francia (Midi, Charente, Bourgogne, Champagne) e antica (16° sec.) ; cambiano i nomi: pineau e ratafià sono i più noti.
La denominazione Floc de Gascogne è nata dal desiderio di essere originali e dall’ostinazione degli abitanti nel consegnare al mercato un prodotto che anche nel nome mantenesse una traccia della loro lingua.
In effetti floc significa mazzo di fiori e richiama in modo esemplare le sue caratteristiche organolettiche.
Le versioni del floc sono tre: bianco, rosso e rosato, ma se ne possono citare molte altre ”riserve personali”.
Il bianco utilizza vitigni bianchi: ugni blanc, colombard, bacco, gros manseng, sauvignon, chasan, barroque; la fermentazione è fermata, dopo la torchiatura, con l’aggiunta di armagnac giovane di 54°/55° e il floc resta in botte per un anno.
Proposto alla gradazione di 16°/18°, accompagna splendidamente foie gras e dolci.
Il rosso proviene dall’impiego di vitigni rossi: merlot, tannat, cabernet franc, cabernet-sauvignon, gamay che sono fermati nella fermentazione con la macerazione a freddo per estrarre il colore e poi con l’aggiunta di armagnac; è anch’esso invecchiato in rovere ed è indicato per la carne, il melone e i formaggi.
La confraternita delle “Dames du Floc” è una delle rare associazioni enologiche tutta al femminile.