Sperimentare con l'armagnac
Ovvero come cominciare un colloquio con domande inopportune.
Il sottoscritto aveva preso la cotta per il bas-armagnac e come tutti i neoconvertiti si era messo in testa alcune certezze alle quali non intendeva derogare: fra tutte che il tipo di distillazione che doveva assolutamente essere di tipo armagnacchese.
Avendo scoperto che il Signor Lacourtoisie aveva sperimentato e messo in commercio nel 1977 la distillazione di Baco in purezza con il metodo charentese, dopo i convenevoli di rito, avevo iniziato l’incontro chiedendogliene il motivo.
Chi ha avuto il piacere di conoscere questo signore può sicuramente testimoniare che, unitamente ad una gentile disponibilità verso il visitatore, era dotato di una forte personalità non disgiunta da una certa ruvidezza caratteriale.
Lascio immaginare la risposta, che cerco di riassumere addolcendola:
“Lei è partito dall’Italia per farmi questa domanda?”.
Non male, come inizio.
Cerco di spiegarmi, ma sono in evidente imbarazzo, mi accorgo di aver compromesso il colloquio e non so quale santo pregare per uscire da una situazione incresciosa.
Il Signor Lacourtoisie se ne rende conto e sparge un po’ di sabbia sulla lastra di ghiaccio che io stesso ho preparato.
Per fortuna quel poco che conosco dell’armagnac lo convince che non si trattava di provocazione e arriva la risposta:
“Curiosità, semplice curiosità di vederne il risultato”.
Che un produttore così affermato, legato alla tradizione e certo non giovanissimo, avesse voglia di fare esperimenti di questo tipo, la dice lunga sul personaggio che avevo di fronte; ha voluto provare e poi serenamente è tornato alla consueta distillazione.
Bisogna considerare che solo da pochi anni era possibile utilizzare l’alambicco della Charente e la curiosità testimonia comunque grande apertura mentale; però evidentemente qualcosa non lo convinceva del tutto e non mi risulta che ci sia stato un secondo tentativo.
Chiudo questa segnalazione sul Domaine de La Coste 1977 (53°) con una notizia solo apparentemente contraddittoria.
“Il risultato è assolutamente perfetto e lo devo segnalare”.
Parola di Frédéric Lebel, non di un assaggiatore qualsiasi.