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Colombacci


Entrare in una cascina della Guascogna e trovare appesi in salotto o in cucina diversi fucili da caccia è normale.

So di affrontare un terreno minato, per cui mi avvalgo del diritto di cronaca segnalando che la ”Dépeche du Midi” del 12 maggio 2011 parla di 15.000 cacciatori nel solo dipartimento del Gers.

Tornando alla fauna resta che basta girare per la campagna per rendersi conto di quanti animali selvatici siano tuttora presenti; evidentemente l’esistenza di tanti boschi e di campi, coltivati o a gerbido, permette alla fauna di non correre rischi di estinzione o, più semplicemente, di non giungere a una soglia di rischio elevato.

Sostanzialmente credo che la fortuna della fauna risieda nella ridotta pressione demografica, legata alla bassa presenza umana per chilometro quadrato.

Senza voler mitizzare i luoghi, ritengo indicativo quanto emerge dalle interviste effettuate dalla sociologa Corinne Labat a un gruppo di anziani del Bas-Armagnac: nell’attraversare la foresta di Monlezun-d’Arm. conducendo una mandria di capre, era possibile vedere dei caprioli che si associavano al gruppo per pascolare.

Nei tempi passati la caccia, così come la pesca, aveva anche il fine di integrare l’apporto proteico, comunque negare che fosse soprattutto una “passionaccia” sarebbe falso.

Chiunque abbia partecipato, anche solo da spettatore, alla tradizionale caccia al colombaccio (la palombe) ne sa qualcosa; si tratta di postazioni costruite sugli alberi e se ne contavano più di cento in tutta la Guascogna prima che l’uragano Klaus facesse strage di querce.

Quanto sia sentita quest’attività, si può dedurre anche dalla messa in commercio di confezioni di armagnac, che potremmo definire monodose, che si presenta sotto le sembianze di una cartuccia.

Allego l’immagine di uno splendido uccellino migratore, l’ortolan (Emberiza hortolana), specie presente in autunno in Guascogna e protetta dal 1999.

Anche lui oggetto di caccia; nei tempi passati era un piatto assai apprezzato.

Louis-Marie de Castelbajac ha voluto rendergli omaggio ponendolo in etichetta.

P.S.

In tutto il mondo esiste sempre qualcuno che va controtendenza ma trovo veramente singolare che il "Signor Braconnier" (ammesso che sia un signore!) metta in commercio una Riserva Speciale di armagnac.

Forse l'abitudine a cacciare in riserva, per chi si chiama Bracconiere, lo ha condizionato.

 

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