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Il Signor Albert Darzacq


Avevo conosciuto Albert Darzacq molti anni prima e avendo scoperto che si era attrezzato per ricevere turisti, decido di soggiornare presso la sua splendida vecchia casa in stile Renaissance immersa nei fiori e nei vigneti.

Prenoto telefonicamente anticipando le motivazioni della mia visita; si dichiara disponibilissimo ad aiutarmi ed io mi convinco (purtroppo ogni tanto mi succede!) di essere al centro dell’universo e che tutto ruoti attorno al mio debutto editoriale.

Arrivo intorno alle 17 di domenica, sono accolto con cortesia da marito e moglie, prendo alloggio e per ricordare il motivo che mi ha spinto da loro, comincio a maneggiare i miei appunti; la Signora Darzacq si avvicina e mi assicura che il giorno dopo suo marito sarà a mia disposizione.

Rifletto sul fatto che non è un grande inizio, ma dovrò ricredermi.

Il lunedì mattina il Signor Darzacq si trasforma in un campione di collaborazione e riconosco che, senza il suo aiuto, tutto sarebbe stato ben più arduo.

Lo devo ringraziare e vorrei citare pure la qualità del suo armagnac, ma parrebbe piaggeria e d’altronde il Domaine de Paguy non ha bisogno di avere come sponsor un italiano sconosciuto.

Segnalo inoltre che sta cercando di recuperare per la sua produzione alcuni vecchi vitigni e tutto ciò mi pare degno di essere evidenziato e applaudito; riconosciamo pure il merito dovuto a vivaisti dinamici e conservatori a un tempo.

Scoprirò solo più tardi dal libro di Henri Dufor che il Signor Darzacq ha anche collaborato con altri ricercatori al miglioramento dell’alambicco per mezzo di un meccanismo che permette l’abbattimento di una parte (circa il 50%) delle code di distillazione.

A corollario voglio scusarmi per il disagio creato una sera del mio soggiorno.

Ero a tavola con turisti olandesi e francesi che, informati dello scopo del mio viaggio, mi hanno tempestato di domande.

Chi mi conosce sa che non sono un chiacchierone, ma avevo passato due sere cenando da solo, mi hanno vellicato sulla mia passione e non sono stato in grado di frenarmi per cui ho parlato di armagnac ben oltre il dovuto.

A parziale indennizzo glorifico la cucina della casa, con le perle della Guascogna e (solo per la Signora Darzacq!), con quelle “du Japon”.

Il Signor Albert Darzacq
Il Signor Albert Darzacq