Mai di domenica

Come sempre parto di domenica per sfruttare al massimo, ai fini della compulsiva ricerca, i giorni lavorativi e nonostante l’esperienza pregressa, mi faccio fregare dalla distribuzione festiva dei carburanti.

Siete avvisati, al di fuori dell’autostrada serve la tessera, non accettano cartamoneta.

Per fortuna a L’Isle-de-Noé trovo un piccolo distributore aperto e gestito da un signore che quasi si giustifica per essere al lavoro; poi, vista la targa, dopo il rifornimento mi propone l’acquisto di un armagnac di ottima qualità.

“Grazie, non bevo alcolici” è la bugia più indegna che abbia elargito da quelle parti.

Sto dirigendomi verso Le Vignau in un pomeriggio assolato e ne approfitto per fare un’escursione in una zona della Guascogna che ho troppo spesso trascurato, la parte a sud, nella zona dell’haut-armagnac e strada facendo mi fermo a Peyrousse-Vieille.

Avevo avuto notizia di questo giovane produttore del Domaine de Turet, il Signor Garroussia e provo a fargli visita, anche se il buon senso mi dice che la domenica, per di più senza un preavviso telefonico, non è il giorno più indicato.

In effetti tutta la famiglia è riunita in cortile, in pieno e comprensibile relax, ma sono ricevuto come se fossi il più importante importatore europeo, con tutto il corredo di notizie che possono aiutarmi nella stesura dei dati necessari.

Anche in quest’occasione non voglio influenzare il lettore, quindi mi limito a segnalare l’assoluta dignità del loro prodotto e l’idea originale, anche se non da tutti condivisa, di stoccare l’armagnac in bottiglie chiare e totalmente serigrafate.

A questo punto il resoconto della parte professionale sarebbe concluso, ma non posso esimermi dal citare un particolare: ero appena sceso dall’auto per presentarmi, che i due giovanissimi figli hanno abbandonato le loro attività ludiche per salutare il visitatore.

Senza la sollecitazione dei genitori.

Complimenti, signori Garroussia; se allevate il vostro armagnac come fate con i figli, il successo non mancherà.