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La Festa dei Santi


Anche i santi, come gli esseri umani, fanno sovente fortuna lontano dai lidi patrii e per fatti miracolosi non strettamente correlati al loro apostolato.

Il caso tipico è San Filiberto, patrono dei bottai.

Originario di Eauze e figlio del futuro vescovo di Aire-sur-Adour, fu fondatore di diverse abbazie e le sue spoglie giacciono a Tournous dove però, sulla facciata della cattedrale, hanno posto San Matteo come patrono della stessa corporazione.

Quanto al patrono dei vignaioli, lo spagnolo San Vincenzo di Huesca, deve la fama soprattutto al suo asino che brucando una vite mentre il padrone chiacchierava con un contadino, avrebbe inaugurato la pratica della potatura. Ė festeggiato (il Santo, non l’asino), alla fine di gennaio a Eauze.

L’hanno adottato perché il nome inizia come il suo protetto “vin” e perché pare sia stato martirizzato impiegando un torchio; procedimento indubbiamente macabro, ma non privo di una coerenza intrinseca.

San Martino di Tours era ungherese e ha fatto carriera in Francia.

Ha collezionato patrocini di ogni tipo: è il patrono di vendemmiatori, osti, alcolizzati (guariti), cavalli e cavalieri, sarti, mendicanti, sfrattati e pure dei traditi in amore, perché l’11 novembre si tenevano le fiere dedicate agli animali provvisti di corna.

Sarebbe anche il patrono delle oche e vive da secoli un conflitto d’interesse con San Baudolino, vescovo e patrono della mia città, al quale si attribuisce il miracolo di aver scacciato uno stormo di oche da un campo di grano. Considerando la pochezza dell’evento, San Martino poteva anche rinunciare a porsi in concorrenza per questo patrocinio.

Di tutt’altro spessore San Vincenzo de Paoli, nato da famiglia contadina il 1581 a Le Pouy, nelle Landes.

Fondò la Congregazione dei Preti della Missione (Lazzaristi), quella delle Figlie della Carità, la Società San Vincenzo de Paoli e creò asili, ospedali e ospizi. Fu un grandissimo organizzatore (opere missionarie in Madagascar, Polonia e Algeria) e allo stesso tempo relatore di conferenze religiose.

Il suo attivismo lo mise in contatto con Margherita di Valois, con Luigi XIII (che assistette nel momento della morte), con Anna d’Austria, vedova del re, col cardinale Richelieu, con Luisa Gonzaga, regina di Polonia, con la principessa di Condé e con infinite altre personalità che coinvolse nelle opere benefiche.

La componente caritatevole fu costantemente affiancata da quella dottrinale.

Manifestò il suo zelo religioso anche lottando contro Protestanti e Giansenisti.

Fu dichiarato santo nel 1737 dal papa Clemente XII.

La Festa dei Santi
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