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Attenti ai treni!


Le ferrovie in Guascogna non sono mai assurte alla rilevanza dovuta.

La loro costruzione fu tardiva (relativamente al resto della Francia) ed hanno pagato lo scotto di servire una regione sostanzialmente agricola, priva di importanti agglomerati industriali e di grandi centri abitati.

Per quanto attiene l’armagnac, la strada ferrata ha svolto una funzione vicaria alle vie d’acqua sul finire del 1800 e al nascente traffico su gomma nel periodo susseguente la prima Guerra Mondiale.

Nella mia documentazione sono assai rare le testimonianze di impiego delle ferrovie per trasportare il distillato mentre sono assai più frequenti quelle relative al trasporto del vino.

Situazione peraltro comprensibile per la differenza dei contenitori; spedire carri cisterna di armagnac era improponibile.

Sono convinto che la ferrovia abbia in gran parte esaurito velocemente la sua funzione; basta girovagare per la Guascogna per rendersene conto: si trova una serie infinita di passaggi a livello inutilizzati.

Per gli appassionati di silenziose passeggiate nel verde suggerisco di cercare il vecchio tragitto ferroviario che univa Cazaubon a Barbotan-les-Thermes; i binari sono stati completamente asportati e la camminata è assai agevole.

Altro esempio di linea soppressa è quella che congiungeva Auch a Eauze, passando per Castéra-Verduzan e Vic-Fezensac; fu inaugurata nel 1925 e rimase in funzione pochi anni (Societé Archéologique du Gers).

Considerando che la stessa attendibile fonte segnala che nel 1940 per alcuni treni la velocità media era di 16 km/ora e che era diffusa l’abitudine di non pagare il biglietto, non stupisce più di tanto la ridotta sopravvivenza.

Ancora in funzione a scopo turistico è un tratto ferroviario di 13 km che unisce Mézin a Nérac.

Fu costruito nel 1890 e attraversa colline e valli, dove predominano pinete e querce da sughero.

Parlando di ferrovie merita un cenno Armand Fallières, proprietario di vigneti a Loupillon, nei pressi di Nérac.

Fu Presidente della Repubblica dal 1906 al 1913 e autore della legge del 1909 che porta il suo nome e che stabilì la suddivisione, ancora attualmente vigente, delle tre zone d’armagnac.

Il personaggio gode della mia incondizionata simpatia: in stagione di vendemmia sospendeva i lavori all’Eliseo e si trasferiva in Guascogna, per seguire la raccolta e la vinificazione.

Ovviamente si spostava con un treno speciale su una linea ferroviaria, definita presidenziale, che univa Nérac a Mont-de-Marsan e che, somma preveggenza, aveva fatto costruire quando era senatore del Lot-et-Garonne.

Attenti ai treni!
Attenti ai treni!