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Distorsioni da collezionismo e collezionisti distorti


Le distorsioni da collezionismo sono un capitolo della neuropsichiatria mai abbastanza studiato; per il sottoscritto la più frequente è quella di andare a caccia di bottiglie già in mio possesso.

Pare un controsenso? Errore!

Solo chi è indenne dal morbo lo considera tale; in realtà l’intimo godimento del possedere una bottiglia rara mi crea parallelamente la curiosità di verificare se sono veramente in possesso della “perla nera”.

Ovviamente questo esula dalla fama del produttore, dal numero di bottiglie messe in commercio, dal millesimo, dalla località di origine e dalle altre caratteristiche che fanno di una semplice bottiglia un oggetto di culto.

Quello che esalta è l’essere depositario dell’armagnac ignoto ai più e di possederne un esemplare; possibilmente l’unico rimasto.

Un’altra chicca golosa per il collezionista è reperibile presso alcuni distillatori ambulanti.

Normalmente questi signori sono pagati in proporzione al distillato prodotto, in media 3-4 Euro al litro, ma in qualche caso il proprietario li retribuisce con una parte del distillato, che inevitabilmente invecchia in un’altra cantina, in un altro legno e con diverse attenzioni.

Il risultato è assolutamente originale e unico.

Si tratta di bottiglie generalmente anonime e solo qualche esemplare è etichettato segnalando il millesimo, oppure in modo certamente simpatico: La Réserve du Brulabi, ovvero La Riserva del Distillatore.

Comunque non si arriva a queste scoperte senza un’assidua frequentazione e queste bottiglie richiedono un vero e proprio atto di fede.

Dufor e Daguin sono molto critici per gli armagnac di questa provenienza, sostenendo che questi reperti unici, frutto di dimenticanza in cantina, carichi di polvere e di adorabili ragnatele, non garantiscono nulla e che sarebbe più opportuno chiedersi come mai, se erano bottiglie così importanti, siano state dimenticate.

Non posso che concordare sul doveroso scetticismo.

Se è vero che talvolta si scopre un Picasso originale fra le cianfrusaglie del solaio, è altrettanto vero che sono comparse “bufale” clamorose come il ritrovamento delle teste scolpite da universitari buontemponi (adorabili livornesi!) e frettolosamente attribuite dalla Soprintendenza a Modigliani.

Devo comunque ammettere che si tratta dell’esca perfetta per il collezionista.

 

Distorsioni da collezionismo e collezionisti distorti
Distorsioni da collezionismo e collezionisti distorti