Liberi tutti!
Non posso accomunare ogni visitatore al mio modo di vivere la Guascogna, ognuno ha la propria sensibilità e gusto estetico, ma sfido anche il turista più disincantato a non trovare emozionante la percezione di libertà che ci offre la contemplazione di questi paesaggi.
La stessa estesa presenza di boschi non sconfina mai nel “da tanta parte de l’ultimo orizzonte il guardo esclude”; le colline sono morbide e basta salirle un po’ per scorgere le creste pirenaiche.
Immagino che la stessa sensazione di libertà abbia spinto questa gente a riconoscere loro stessi come appartenenti a un mondo che andava protetto ad ogni costo.
Mi pare esemplare il fatto che nei testi medievali si trovi sovente la citazione di guerre “portate dai francesi”.
Certamente hanno fatto da collante la lingua occitana e il duraturo isolamento geografico, ancora nettamente percepibile ai tempi dei miei primi viaggi.
Anche frequenti ribellioni verso ogni tipo d’invasore hanno caratterizzato la loro storia e forse proprio per questo motivo, compare sempre la tolleranza verso il diverso che non manifesta atteggiamenti aggressivi.
Come se la consapevolezza di essere frutto di molteplici civiltà, li avesse vaccinati da ogni chiusura aprioristica.
Basta pensare al numero rilevante d’immigrati stranieri che si sono integrati in questa terra.
Tanto per fare un esempio che ci riguarda da vicino, Irene Gaubert segnala che un censimento effettuato nel dicembre del 1936 rilevava la presenza di 20.805 lavoratori stranieri in Guascogna, “presque tous Italiens”.
Comunque non ci si sente mai soli, nonostante la ridotta antropizzazione; bisogna soltanto non avere fretta.
Ci si siede al bordo di un vigneto e si attende il passaggio di un contadino per poi chiedergli quale sia la vite che serve alla produzione di armagnac.
Come tutte le persone di campagna che hanno sempre qualcosa da fare e poco tempo da perdere, vi coinvolgerà in chiacchierate interminabili.
Non è casuale che per la festa dell’armagnac a Labastide-d’Arm. abbiano organizzato il gran premio delle lumache.
Anche questa è libertà, come quella ispirata dall’etichetta del Domaine de Pouget a Larée.