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Senza catene


Bisogna abituarsi, in Guascogna trovate cani dappertutto e particolarmente nelle cascine.

Nei primi tempi della mia frequentazione avevo qualche scrupolo per la presenza di cani di notevoli dimensioni, sovente dall’aspetto molossoide e poco rassicurante; poi mi sono reso conto della loro innocuità, basta scendere dall’auto e ti accolgono scodinzolando.

Nei rari casi in cui questo non avviene, la cosa si complica perché ci si trova bloccati in auto, nel cortile di una cascina dove, abbastanza di frequente, non compare anima viva.

A questo punto si possono verificare diverse opzioni.

Il cane abbaia in modo furibondo e contemporaneamente scodinzola; rimpiangerete di non aver approfondito gli studi di etologia.

Chiamate ad alta voce il proprietario sperando che sia in casa; eventualità non comune.

Vi rassegnate ad attenderlo confidando nella buona sorte; siete ottimisti, forse troppo.

Rimettete in moto e ve ne andate; vi avevo avvertito di prendere appuntamento.

Esiste comunque la possibilità che il proprietario non abbia sentito il vostro richiamo ma, da come abbaia il cane, si renda conto che è arrivato qualcuno e torni dalla vigna non lontana.

In ogni caso, il quasi sempre anziano signore, non considera minimamente la possibilità che siate passati per acquistare qualche bottiglia di armagnac.

“Chissà come mai passa il postino a quest’ora!”

Un caso a parte sono i cani da caccia.

Nella regione utilizzano una bellissima razza, i Bleu de Gascogne; sono adorabili giocherelloni e i proprietari garantiscono essere del tutto incapaci di mordere.

Assolutamente credibile, il loro sguardo è dolcissimo e rassicurante.

In ultimo, non ricordo di aver visto un cane alla catena.

Lo so che sono piccole cose, ma anche tali situazioni concorrono a farmi apprezzare questo mondo.

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