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Armagnac e posta elettronica


Non é gradevole sentirsi rimproverare, spesso a ragione, di tenere il broncio oltre il consentito e in famiglia almeno un componente me lo rinfaccia.

Il lettore può quindi comprendere quale immane sforzo abbia fatto il sottoscritto per avvicinarsi a una persona che gli aveva fatto uno sgarbo immotivato.

Il 26 ottobre 2013 mi ero recato a Labastide-d’Armagnac per assistere alla festa dell’Armagnac e fra gli espositori avevo notato lo stand del Signor Coulinet del Domaine de Couillohe, l’autore (fino a quel momento sicuramente responsabile) della villania nei miei confronti.

L’aneddoto necessita di un chiarimento.

Agli inizi della mia ricerca avevo inviato a tutti i produttori di cui ero a conoscenza una mail o una semplice lettera postale nella quale chiedevo alcune informazioni sul loro armagnac, chiarendo che ero un semplice appassionato e che prima di iniziarla ne avevo fatto cenno al Signor Sèbastien Lacroix, direttore del B.N.I.A. di Eauze.

Molte risposte erano giunte con le delucidazioni del caso e altrettante erano rimaste inevase, ma una mi aveva ferito per il tono grossolano.

“Se è tanto amico di Lacroix, chieda a lui”.

Avevo toccato un nervo sensibile e mi trovavo coinvolto in una querelle fra produttori e B.N.I.A.?

Ovviamente rispondo chiarendo che non avrei mai millantato conoscenze che non avevo e che, in virtù della stima che nutrivo per il Signor Lacroix e la sua carica dirigenziale, non mi sarei mai permesso di cercare di aver accesso a dati riservati.

Altrettanto ovviamente mi scusavo per l’incomprensione, forse legata a una lettera poco chiara.

Nessuna risposta.

Da quel giorno, duole ammetterlo ma è così, mi rodeva il tarlo della vendetta.

Torniamo al giorno di Labastide-d’Armagnac.

Sono seduto al bar della piazzetta e mi godo lo spettacolo della festa, non senza controllare il Signor Coulinet che riceve i visitatori.

Lo vedo sorridente e disponibile e non mi pare possibile un caso tipo Mister Hide/Dottor Jekyll.

Mi avvicino e mi presento; il mio nome evidentemente non gli dice nulla.

Gli parlo della mail inviata ma non ricorda di averla ricevuta; faccio cenno alla sgradevolezza della risposta e ne resta allibito, poi la memoria lo folgora.

In quel periodo aveva subito un furto d’identità su Internet, con tali problemi che aveva dovuto cambiare la mail.

Il furbastro malintenzionato aveva risposto rigirandomi la domanda perché naturalmente di armagnac non era in grado di argomentare.

Mi spiace aver pensato male di una persona così gentile e stendo queste righe anche per scusarmi pubblicamente della mia malevolenza.

Concludo con una segnalazione purtroppo negativa: il Domaine de Couillohe ha cessato di produrre armagnac; un vero peccato, non solo per me che avevo apprezzato il suo prodotto in più occasioni.

Sì, perché il broncio non mi ha mai fatto perdere la capacità di valutare i fatti correttamente.

Naturalmente ricordo che la cessazione dell’attività non significa necessariamente che il prodotto non sia più in vendita.

Armagnac e posta elettronica
Armagnac e posta elettronica