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Perdere la trebisonda


Ho fatto la prova, dovete credermi: il navigatore satellitare in Guascogna vi farà perdere e non certo perché le mappe non sono aggiornate; molto semplicemente non esistono quasi mai mappe delle cascine e le cascine non sempre hanno un vero e proprio indirizzo.

Sovente il riferimento attiene al Lieu-Dit, cioè al posto denominato (esempio!) “Au chêne” ossia “Alla quercia” del paese di Lupiac.

Peccato che Lupiac, come buona parte della Guascogna, pulluli di querce.

Quindi trovare pannelli  non è la regola.

In ogni caso il paese stesso è sovente composto di dieci case con chiesetta annessa.

Anche per questo motivo non è difficile trovare paesini che si sono aggregati per avere la dignità di comune.

Lelin-Lapuyolle, Castéra-Verduzan, Avéron-Bergelle, Bouzon-Gellenave, Maignaut-Tauziat, Saint-Orens-Pouy-Petit, Luppé-Violles, Maumusson-Lagujan, Lanne-Soubiran, Saint Pè-Saint Simon, Margouët-Meymes e Couloumé-Mondébat.

I casi di segnalazione delle coordinate geografiche per impostare il GPS sono quindi assai rari.

La soluzione migliore è fermarsi e chiedere informazioni, anche perché troverete sempre persone disponibili a darvi indicazioni o addirittura ad accompagnarvi. Se e quando trovate qualcuno in giro, beninteso!

Perché naturalmente gli abitanti lavorano in campagna e la campagna della Guascogna è qualcosa di incredibilmente vasto per i parametri italiani.

Infine, per favore non chiedete al primo che incontrate se l’armagnac del Signor X è veramente il meglio che si trovi nella zona, (come siamo soliti fare noi italiani per i ristoranti!); ne uscirete con le idee più confuse che prima e probabilmente indirizzati da un altro produttore.

I legami di solidarietà fra guasconi sono tali da favorire sempre l’amico, nonostante qualsiasi inoppugnabile verità.

Comunque le strade di collegamento fra un paesino e l’altro sono quanto di più accattivante e romantico possiate immaginare, il paesaggio è affascinante e induce a moderare la velocità per gustarlo appieno.

Se accettate il consiglio, rallentate ulteriormente perché il traffico è ridottissimo, ma i guidatori di trattori probabilmente nutrono una malsana emulazione nei confronti dei piloti di formula 1 (forse fanno scuola di guida al vicino circuito automobilistico di Nogaro) e passare entrambi in due metri e mezzo di strada non è una gioia.

Specialmente se trainano una mietitrebbia.

Non intendo demotivare il possibile viaggiatore armagnac/guasco-dipendente, semplicemente bisogna tenere in conto anche queste adorabili incertezze.

Quando poi troverete, finalmente, il piccolo Domaine “Le Caillaou”, vi parrà una vostra personale scoperta.

Così dopo venti scoperte magari diventerete collezionisti e dopo quarant’anni vi verrà anche il desiderio di scrivere un libro.

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