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Armagnacs rivoluzionari


La consacrazione storica dell’attuale alambicco discende da un brevetto presentato nel 1818 dal Signor Tuillière, ma l’impiego di attrezzi sostanzialmente simili è assai precedente.

La trasformazione più importante si deve a Edouard Adam che approntò un alambicco che consentiva, con un solo passaggio, di ottenere acquavite a un grado ben preciso e di questo ottenne il brevetto a Montpellier nel 1801.

Poco dopo interverrà l’innovazione di alimentare in continuo l’apparecchio col vino; era nato l’alambicco armagnacchese.

L’alambicco Adam è famoso anche per essere stato adottato nel 1797 da Antoine da Melet, marchese di Bonas, che aveva costruito una singolare distilleria posta su tre livelli: al primo le uve erano passate al torchio, nel secondo vinificate e nel terzo era distillato il vino e posto in botte.

La legge di gravità applicata all’armagnac per economizzare tempo e lavoro.

Il suo operato proseguì: ridusse le dimensioni del cappello e allargò il diametro della parte terminale della serpentina per favorire una miglior condensazione.

Gran bella testa, questo signore e decisamente fortunato ad averla conservata nella fase del Terrore.

Per lungo tempo si era mantenuto assai defilato dai moti rivoluzionari grazie alla lontananza della Guascogna da Parigi; infine fu scovato e trasferito nella capitale in attesa d’immediata esecuzione.

Innanzitutto ebbe la buona sorte di non essere subito decapitato a Eauze, dove la ghigliottina era installata nella piazza del Municipio, il luogo dedicato al mercato del pollame (circostanza sicuramente casuale, ma non priva di una macabra ironia).

Giunse a Parigi il 28 luglio 1794, esattamente il giorno in cui Robespierre saliva sul patibolo perdendo la propria testa e salvandone molte altre.

Non tutti ebbero la sua fortuna.

Nelle pieghe della Rivoluzione (dati che si riferiscono al dipartimento delle Landes) 12 nobili finirono decapitati, 19 furono deportati e 126 emigrati furono espropriati dei beni per il valore di un miliardo di franchi del tempo.

Altri 8 nobili del Gers finirono sul patibolo; uno di loro con la sola colpa di aver fatto espatriare il figlio.

Nel 1802, con Bonaparte Primo Console, fu applicata l’amnistia.

 

P.S.

Esiste un armagnac Danton, tuttavia non sono in grado di affermare che si riferisca al Georges Danton ghigliottinato nel 1794.

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